Data:
25 aprile 2023

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Una cerimonia per ricordare la Liberazione con la deposizione di una corona d’alloro in memoria e onore dei caduti di tutte le guerre, in piazza Garibaldi e in piazza Marginesu, e la celebrazione della santa messa nel Convento della Beata Vergine d’Itria

Questa mattina si sono svolte le celebrazioni per il 78° anniversario della Liberazione dell’Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Insieme con il sindaco Fabrizio Demelas erano presenti la presidente del Consiglio comunale Francesca Capai, una delegazione di Assessori e Consiglieri, rappresentanti delle autorità militari e civili, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Sorso, maresciallo Gianluca Porcheddu, il comandante della Polizia municipale, i parroci di San Pantaleo, Don Luca Collu, e di Santa Monica, Padre Luigi Maiocchi, e Padre Danilo Pischedda, custode del Convento dei Frati minori Cappuccini.

Alle 10:30 il raduno di autorità, delegazioni e associazioni civili, religiose e militari nell’Aula consiliare comunale per poi dare il via al corteo verso il Convento della Beata Vergine D'Itria, in piazza Marginesu, dove è stata celebrata la santa messa officiata congiuntamente da Don Luca Collu, Padre Luigi Maiocchi e Padre Danilo, con la partecipazione del Coro Polifonico Santa croce di Sorso, diretto da maestro Graziano Madrau.

Al termine della funzione, la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre in piazza Marginesu e della lapide in piazza Garibaldi, con una cerimonia accompagnata dal Coro polifonico Santa Croce e dalle letture dell'Associazione culturale “20 mila passi nel vento”.

“Da sindaco di questa Comunità quello di quest’anno è per me il IV anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il 78° dal quel 25 aprile del 1945 - ha detto il sindaco Fabrizio Demelas - L’ennesima occasione per provare a rimarcare, con parole sempre nuove se possibile, da un lato il profondo sentimento di gratitudine che si prova nei confronti di quei patrioti che versarono il proprio sangue per la nostra libertà, dall’altro il significato e l’insegnamento di quel sacrificio per tutti noi.

E per questo quest’anno vorrei che fosse l’occasione per me per ammettere che le mie parole, le parole di chi rende onore alla memoria in queste occasioni, per quanto ragionate, ricercate, scavate nel profondo delle nostre coscienze, non avranno mai nessun valore, se non sono parole che comunichino la necessità da parte di ciascuno di noi di dare a quelle parole un seguito concreto con le azioni e con i gesti, le azioni e i gesti quotidiani appunto di ciascuno di noi.

Qual è allora quest’anno il mio auspicio: provare a stimolare, a coltivare la consapevolezza, in un momento di riflessione, quale è quello di oggi, che la guerra, l’oppressione, le dittature, le morti e il dolore che queste portano, in fondo, non hanno una genesi misteriosa incomprensibile e inevitabile, ma sono il fallimento della società e quindi di ciascuno di noi e dell’uomo nell’esercizio della propria umanità.

Quando preferiamo la presunzione di avere o dover avere sempre ragione all’umiltà del confronto, il narcisismo al bene, l’orgoglio al perdono, e in un certo senso a volte anche la ragione all’amore e alla bellezza.

Mentre ieri sera ragionavo su cosa dirvi, ho pensato che per rendere onore al sacrificio dei patrioti morti per liberarci dal nazifascismo, sarei dovuto essere io il primo, non fosse altro perché sono il primo cittadino e ho grandi responsabilità, a dovermi fare un esame di coscienza, per ricordare innanzitutto a me stesso in cosa manco in cosa potrei offendere la mia libertà la vostra libertà e in definitiva la libertà della Nazione conquistata al prezzo che tutti noi ben conosciamo.

Il senso è conquistiamo e conserviamo la pace e la libertà tutti i giorni dimostrando di meritarla con le nostre stesse azioni, senza fare l’errore di delegare le responsabilità sempre agli altri, perché gli altri siamo noi.

Solo così potremmo essere credibili nel riaffermare il nostro No alla guerra, il nostro Viva la Pace, Viva la Libertà, Viva l’Italia”.

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Ultimo aggiornamento:
26 aprile 2023 , 06:58

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