Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate
Questa mattina, in occasione delle celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Comune di Sorso ha celebrato il centenario della deposizione del Milite Ignoto all’Altare della Patria di Roma (1921-2021), con un Consiglio comunale appositamente convocato in questa data per conferire la cittadinanza onoraria all’ignoto soldato che rappresenta simbolicamente tutti gli italiani caduti in guerra.
Oltre al Consiglio comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria, al quale hanno preso parte le autorità militari, civili e religiose cittadine, si è svolta la cerimonia di deposizione della corona d’alloro ai piedi del Monumento ai caduti in piazza Garibaldi e in piazza Marginesu in memoria e onore di tutti i caduti della Comunità sorsense nel corso della Prima e della Seconda guerra mondiale.
“Essere qui oggi è per noi motivo di grande orgoglio - ha affermato il sindaco Fabrizio Demelas - in questo sacro luogo per la democrazia, ad onorare la ricorrenza del 4 novembre. Una ricorrenza istituita originariamente in ricordo della vittoria conseguita dalle truppe italiane sull’impero austro-ungarico, che segnò la fine della prima guerra mondiale, e divenuta poi Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Tanto più che quest’anno ricorre e celebriamo anche il centenario della traslazione nell’Altare della Patria del Milite Ignoto.
Oggi deve essere la giornata in cui ci fermiamo, nella frenesia delle nostre vite quotidiane, a interrogarci su ciò che siamo e su come siamo arrivati a essere ciò che siamo.
‘Una Repubblica democratica fondata sul lavoro, in cui la sovranità appartiene al popolo… che riconosce e garantisce a tutti i diritti inviolabili, in cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’.
È doveroso fermarsi a riflettere perché tutto ciò non è per nulla ovvio e scontato, perché quei principi sono una conquista della ragione e dello spirito, che è passata attraverso momenti della nostra storia in cui uomini e donne hanno agito, anche pagandone il prezzo con la propria vita, onorando i valori e gli ideali in cui credevano. E tra questi vi sono anche tanti nostri concittadini che nelle forze armate hanno dato la loro vita per la Nazione, per noi, per la pace, e che oggi ricordiamo con profonda commozione e orgoglio. E non cadiamo mai nell’errore e nella presunzione che l’Unità della Nazione, la pace, tutti i diritti che la nostra Costituzione ci continua a garantire e che i nostri padri ci hanno consegnato in eredità, siano ovvi e scontati, perché la storia ci insegna che non è così e perché non ci sia mai più da pagarli col sangue e col dolore. L’Unità della Nazione, la pace, i diritti Costituzionali vanno sempre coltivati, alimentati e difesi; e non solo dalle Forze armate che oggi certamente celebriamo e ringraziamo con profondo rispetto e ammirazione per ciò che fanno per il nostro Paese, ma da ciascuno di noi a prescindere dal perimetro in cui portiamo avanti le nostre attività e viviamo le nostre vite, a prescindere anche quando si tratta di doveri da qualsivoglia distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Viva la Nazione unita, Viva le Forze Armate, Viva la Pace e Viva l’ITALIA!”
“Il conferimento della cittadinanza onoraria al milite ignoto è un gesto che racchiude una simbologia profonda - ha sottolineato l’assessore alla Cultura Marcella Spanu - e i simboli hanno un grande potere: sono evocativi e ci richiamano costantemente a ciò che siamo e a ciò che siamo stati e a ciò saremo. I simboli permettono alle Comunità di riconoscersi e di convivere sotto l’egida solida del senso di appartenenza, un sentimento che affonda le proprie radici nel dovere della memoria e nella responsabilità del ricordo. Ed è importante che ciascuno di noi si faccia carico di questa responsabilità.
Oggi, vorrei rivolgere l’attenzione alla parte più umana, più fragile di quei giovani e giovanissimi uomini, immaginando la paura, la fatica, il freddo e la nostalgia di casa che li attanagliava - ha aggiunto l’assessore leggendo poi un passo tratto da “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu - eppure nonostante la prova estrema che hanno compiuto rimaneva tra loro la speranza e l’umanità, il conforto e la solidarietà. Nei prossimi giorni invieremo a Biella la nostra pietra di riuso con incisi sopra il nome del nostro Comune e il numero dei nostri caduti nella Grande guerra. Una pietra che andrà a far parte, insieme a quelle di tutti i comuni di Italia, del selciato dell’area monumentale dedicata alla Brigata Sassari alle porte della cittadina Piemontese, nello spirito di unità in ricordo e onore dei caduti per la Patria”.
“Il Comune di Sorso ha accolto la proposta del Gruppo delle Medaglie D’Oro al Valor Militare d’ Italia e di Anci Nazionale conferendo la cittadinanza onoraria al Milite ignoto - ha concluso il presidente del Consiglio Andrea Mangatia - affinché così come cento anni fa la Commissione appositamente costituita per la individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato il 'Milite Ignoto', compì ogni possibile sforzo perché non fosse possibile individuarne la provenienza ‘territoriale’, oggi quel Soldato, definito come 'di nessuno', possa essere riconosciuto come cittadino di tutti i Comuni d’Italia”.
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Ultimo aggiornamento:
5 novembre 2021 , 11:16