Bilancio di previsione 2014

bilancioprevisione2010L'Amministrazione Comunale spiega i punti salienti del bilancio di previsione 2014.

In riferimento all'approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario relativo al triennio 2014-2016, da parte del Consiglio Comunale, riunito in data 07 agosto 2014, l'Amministrazione Comunale dichiara:

«A seguito dell'approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario per l'anno 2014, l'Amministrazione Comunale  ritiene doveroso spiegare ai propri concittadini i punti essenziali che lo caratterizzano, cosicché si possano capire le scelte, per molti versi obbligate, che questa Amministrazione si è trovata a compiere.
Il Bilancio di Previsione è lo strumento che permette al Comune di gestire le entrate e le spese, in maniera precisa. Solitamente, trattandosi di una previsione, come si riscontra nel nome stesso, andrebbe approvato entro il 31 dicembre dell'anno precedente: in questo caso, entro il 31 dicembre 2013, per l'anno in corso 2014. Questo primo dato è un'importante sottolineatura, perché quello che a prima vista può sembrare un ritardo, in realtà cela delle motivazioni più strutturate, che vorrei mettere in evidenza: con decreto ministeriale, il legislatore deroga la scadenza usuale del 31 dicembre, prima al  28 febbraio, poi al 30 aprile, ancora al 31 luglio e ora al 30 settembre 2014. Contestualmente il Ministero comunica la certezza dei trasferimenti di fondi ai comuni soltanto il 3 luglio 2014. Inoltre i comuni si ritrovano a fare previsioni di bilancio senza certezza normativa sull'applicazione di nuovi tributi, sino a quella data. Questi due nodi, imputabili al Governo centrale e non alla volontà dell'Amministrazione Comunale, non sono di poco conto!

Data:
11 agosto 2014

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bilancioprevisione2010L'Amministrazione Comunale spiega i punti salienti del bilancio di previsione 2014.

In riferimento all'approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario relativo al triennio 2014-2016, da parte del Consiglio Comunale, riunito in data 07 agosto 2014, l'Amministrazione Comunale dichiara:

«A seguito dell'approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario per l'anno 2014, l'Amministrazione Comunale  ritiene doveroso spiegare ai propri concittadini i punti essenziali che lo caratterizzano, cosicché si possano capire le scelte, per molti versi obbligate, che questa Amministrazione si è trovata a compiere.
Il Bilancio di Previsione è lo strumento che permette al Comune di gestire le entrate e le spese, in maniera precisa. Solitamente, trattandosi di una previsione, come si riscontra nel nome stesso, andrebbe approvato entro il 31 dicembre dell'anno precedente: in questo caso, entro il 31 dicembre 2013, per l'anno in corso 2014. Questo primo dato è un'importante sottolineatura, perché quello che a prima vista può sembrare un ritardo, in realtà cela delle motivazioni più strutturate, che vorrei mettere in evidenza: con decreto ministeriale, il legislatore deroga la scadenza usuale del 31 dicembre, prima al  28 febbraio, poi al 30 aprile, ancora al 31 luglio e ora al 30 settembre 2014. Contestualmente il Ministero comunica la certezza dei trasferimenti di fondi ai comuni soltanto il 3 luglio 2014. Inoltre i comuni si ritrovano a fare previsioni di bilancio senza certezza normativa sull'applicazione di nuovi tributi, sino a quella data. Questi due nodi, imputabili al Governo centrale e non alla volontà dell'Amministrazione Comunale, non sono di poco conto!

Approfitto per aprire una parentesi sul discorso “trasferimenti Stato-Comune”: nel corso degli ultimi tre anni, i trasferimenti di fondi statali al Comune di Sorso hanno subito un taglio di circa due milioni e mezzo di euro (- €. 2,5milioni), sino a trovarci, oggi, nella situazione paradossalmente assurda di ricevere un contributo statale di - €. 76.000 (MENO Settantaseimila euro!). Mi soffermo ancora qui, per delucidarvi sul motivo per il quale lo Stato pretenda dal nostro comune un versamento di €.76.000.  Per aiutare gli Enti locali, lo Stato istituisce un “Fondo di solidarietà Comunale”, al quale  attinge per erogare fondi ad enti locali in condizioni svantaggiate. Questo fondo è in parte alimentato dall'IMU che, essendo un'imposta comunale, dovrebbe rimpinguare le casse del comune. Questo è vero in parte, poiché l'Agenzia delle Entrate trattiene una quota dell'imposta che fa confluire nel fondo di solidarietà. Paradossalmente, Sorso è considerato un comune “ricco”, giacché ha una vasta fascia costiera e un potenziale di imponibile IMU piuttosto elevato. Pertanto la quota che il Comune di Sorso è tenuto a versare nel fondo di solidarietà è notevolmente alta.
Ci ritroviamo così ad approvare il bilancio sulla base delle tariffe precedenti, ma siamo obbligati ad istituire nuovi tributi, accorpati sotto la sigla I.U.C (Imposta Unica Comunale), che raccoglie: IMU (Imposta Municipale Propria), TARI (Imposta sui rifiuti) e TASI (Imposta sui Servizi Indivisibili).
Il primo obbligo al quale  l'Amministrazione deve adempiere è l'istituzione della TARI (Tassa Rifiuti), che sostituisce la TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani). La TARSU prevedeva la raccolta, il trasporto, il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti, così come la TARI, per un totale di duemilioniquattrocentomila euro (€. 2,4milioni) ma era meno onerosa per il cittadino sul quale ricadeva circa l'80% del totale e il restante 20% trovava copertura da fondi comunali. Oggi, la legge impone  che la somma totale ricada interamente sul cittadino ed inoltre, alla cifra precedente si deve aggiungere un ulteriore costo definito “costo comune di amministrazione”( es., costi dell'apparato amministrativo e gestionale), che fa arrivare il costo della TARI ad un imponibile di tre milioni di euro (€.3 milioni), tutto a carico dei cittadini. Il secondo passo che l'Amministrazione è tenuta a compiere è quello di approvare il piano tariffario. Le utenze si dividono in domestiche e non-domestiche. Le utenze domestiche vengono divise in 6 categorie, a seconda dei mq, del nucleo familiare e dell'utilizzo dell'immobile e coprono circa il 75%  dell'utenza totale; il restante 25%, le utenze non-domestiche, viene suddiviso in ulteriori 30 categorie, a seconda del coefficiente di potenziale conferimento di rifiuti. Adeguando il piano tariffario alle imposizioni di legge, la nostra Amministrazione si è trovata nella condizione di vedere incrementate le tariffe anche del 200%, rispetto alle precedenti. La Giunta Comunale prende atto che la TARI deve sostituire la TARSU e che il meccanismo è più oneroso; prende atto che per alcune categorie di utenti il peso oneroso è superiore al precedente per somme anche superiori al 200%, e cerca di trovare una soluzione. Chiede quindi alla struttura amministrativa di trovare un modo per derogare la legge e per ricavare uno spazio per cui il Comune possa mettere a disposizione risorse proprie. Il Settore finanziario    e l'Ufficio ragioneria iniziano una metodica e certosina ricerca, capitolo per capitolo, seguendo la logica della spending review, di tutte le risorse in bilancio, raggiungendo il ragguardevole risultato di sommare duecento ottantamila euro (€. 280 mila). La cifra, purtroppo, non permette di abbattere  tutte le tariffe: si sceglie di andare incontro a quelle utenze che avrebbero sopportato una maggiorazione delle tariffe superiore al 200%. Vengono così individuate sei categorie di utenze non-domestiche colpite maggiormente dall'aumento degli oneri e su quelle viene fatta confluire la cifra, così da riportare l'aumento nel limite del 100%. L'Amministrazione si trova a fronteggiare una situazione per la quale la legge cambia, il tributo aumenta e le risorse diminuiscono. Per andare incontro alla cittadinanza, si è  inoltre prevista una rateizzazione per le utenze non-domestiche sino a 8 rate e  sgravi per le categorie meno abbienti.
Per quanto riguarda la TASI (Tassa sui Servizi indivisibili), nuova entrata nel panorama dei tributi, di fatto sostituisce l'IMU sulla prima abitazione, poiché il suo pagamento si calcola proprio sulla rendita della prima abitazione e interessa il costo di quei servizi che prima il cittadino non pagava, quali per es. l'illuminazione pubblica, la sicurezza etc.  Il Comune è obbligato ad istituirla e a tariffarla. La tariffa deve rientrare tra 0 e 2,5%, eccezionalmente sino a 3,3%. Il Comune di Sorso impone una TASI pari al 2%. I nostri concittadini si chiedono come mai alcuni comuni applicano una TASI pari a 0% e noi invece richiediamo il pagamento. La risposta va cercata nelle criticità che il Comune di Sorso si trova ad affrontare, in sede di bilancio, a differenza di altri comuni.
La prima criticità è data dai tagli dei trasferimenti ministeriali per oltre due milioni e mezzo di euro (- €. 2,5milioni).
Un'altra criticità è da ricercare nei servizi onerosi, al momento garantiti, in quanto assistiti con contratti in essere, quali: CAS (Centro d'Aggregazione Sociale), Ludoteca, CED (Centro Educativo Diurno), Assistenza domiciliare per gli anziani, altri servizi sociali che, pur essendo un fiore all'occhiello del nostro Comune, presentano conti che non sono più sostenibili. (circa €.500 mila).
La terza criticità è la “ROMANGIA Servizi”: la società partecipata nata nel 2006, grazie al reperimento di fondi che coprivano i costi per il 100% nei primi tre anni e per il 65% nei successivi due, dal 30 aprile 2012 grava interamente sul bilancio comunale, per un onere ormai insostenibile di un milione e mezzo di euro (€. 1,5 milioni). L'Amministrazione si trova oggi a non poter più sostenere  costi extra così gravosi.
Per il 2014, si è fatta una scelta: si è imposta una TASI e si è incrementata l'IMU, ma si garantiscono quei servizi che altri comuni hanno già eliminato, come per es. il servizio di trasporto scolastico. È evidente che i contratti ancora in vigore, non permettono di fare altre scelte, ma dal prossimo anno dovremo necessariamente fare altre valutazioni e praticare tagli inevitabili.
Per quanto riguarda invece l'incremento della TARI, anche in questo caso possiamo affermare che questa Amministrazione ha fatto tutto ciò che poteva per tamponare la situazione, scegliendo di non applicare la TARES, lo scorso anno. Facendo questo, ci troviamo oggi a fronteggiare un aumento che gli altri comuni hanno imposto già dall'anno scorso. Noi, l'anno scorso, abbiamo scelto di non applicare la TARES perché era possibile farlo: quest'anno il legislatore ci impone l'obbligo di istituire le TARI e dobbiamo adeguarci. Detto ciò, è mia volontà sottolineare il nostro impegno per contenere l'aumento: le tariffe che andremo a praticare sono comunque inferiori alla media di molti altri comuni. Spendo ancora qualche parola sulla TASI, che abbiamo fissato per il 2014 sul 2% e che, in media, equivale a circa €.50 su base annua, per nucleo familiare. Il nostro impegno è quello di ridurla almeno di mezzo punto, nel 2015, se dovesse essere ripristinato, così come pare, il fondo unico regionale e dovessero arrivare le cifre previste.
È volontà dell'Amministrazione andare incontro alle esigenze dei cittadini, lavorando alacremente per trovare le soluzioni migliori. Ma dobbiamo fare i conti con la situazione contingente e prendere atto che, in questo momento, il comune non possa più farsi carico di servizi non indispensabili ed onerosi. Tra le responsabilità di chi amministra vi è anche quella di compiere delle scelte, difficili ma necessarie, per preservare il bene collettivo. A questo siamo chiamati e non ci tireremo indietro, convinti che le scelte fatte sulla base del buonsenso produrranno buoni risultati.  »

L'Amministrazione Comunale di Sorso.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento:
10 luglio 2020 , 16:50

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