Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Casa delle Donne di BolognaViolenza contro le donne. Prepararsi al 25 novembre conoscendo storie e dati.

Il Vice Sindaco, Assessore alle Pari Opportunità Marivanna Pulino e l'Amministrazione tutta ricordano la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne di venerdì 25 novembre.

Governi, Amministrazioni Locali e Ong hanno messo in campo iniziative che segnano l'avvio di una mobilitazione di 16 giorni contro la violenza di genere, che culmineranno il 10 dicembre nella Giornata dei diritti umani.

Questa data simbolo fu scelta già prima della delibera ONU, dalle donne attiviste che da anni si battevano contro la piaga della violenza sulle donne. La data fa riferimento ad un terribile omicidio avvenuto nel 1960 nella Repubblica Domenicana. Durante quell'atto efferato furono assassinate le tre sorelle Mirabal, donne attiviste sull'isola per debellare gli atti di stupro femminile, fatte uccidere su ordine del governatore dominicano Rafael Trujillo.

La violenza contro le donne prende varie forme, sessuale, innanzitutto, ma anche psicologica, fisica ed economica. Alcune forme di violenza sulle donne avvengono nei confini nazionali, altre all'interno dei confini familiari e spesso non giungono mai ad essere denunciate. Altre ancora interessano vari Paesi, o vari continenti, come nel caso del traffico e sfruttamento della prostituzione o del lavoro.

Data:
23 novembre 2011

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3145

Casa delle Donne di BolognaViolenza contro le donne. Prepararsi al 25 novembre conoscendo storie e dati.

Il Vice Sindaco, Assessore alle Pari Opportunità Marivanna Pulino e l'Amministrazione tutta ricordano la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne di venerdì 25 novembre.

Governi, Amministrazioni Locali e Ong hanno messo in campo iniziative che segnano l'avvio di una mobilitazione di 16 giorni contro la violenza di genere, che culmineranno il 10 dicembre nella Giornata dei diritti umani.

Questa data simbolo fu scelta già prima della delibera ONU, dalle donne attiviste che da anni si battevano contro la piaga della violenza sulle donne. La data fa riferimento ad un terribile omicidio avvenuto nel 1960 nella Repubblica Domenicana. Durante quell'atto efferato furono assassinate le tre sorelle Mirabal, donne attiviste sull'isola per debellare gli atti di stupro femminile, fatte uccidere su ordine del governatore dominicano Rafael Trujillo.

La violenza contro le donne prende varie forme, sessuale, innanzitutto, ma anche psicologica, fisica ed economica. Alcune forme di violenza sulle donne avvengono nei confini nazionali, altre all'interno dei confini familiari e spesso non giungono mai ad essere denunciate. Altre ancora interessano vari Paesi, o vari continenti, come nel caso del traffico e sfruttamento della prostituzione o del lavoro.

 

Alcune violenze poi sono esplicite, altre più subdole. Fra queste vi è il recente reato di stalking o quello del mobbing familiare. Ma queste non sono che alcune delle tipologie di violenza che le donne vivono ogni giorno.

Secondo quanto emerso durante una conferenza stampa introduttiva all'appuntamento internazionale sui tre giorni contro la violenza di genere nella capitale il 10 ottobre, nei primi 9 mesi del 2011 una donna ogni tre giorni ha perso la vita in Italia vittima di violenza. Da gennaio a settembre ne sono state uccise 92, mentre nel 2010 le vittime, "ammazzate perché donne", sono state 127, in aumento del 6% rispetto all'anno precedente.

E' una strage, lenta e costante. E la cosa incredibile è che in almeno sette casi su dieci queste donne prima di morire hanno chiesto aiuto più volte: alle forze dell'ordine, ai servizi sociali, agli ospedali in cui sono state ricoverate dopo le botte.

Queste uccisioni non sono fulmini a ciel sereno, l'omicida non agisce in preda a un raptus imprevedibile: l'uccisione è il tragico momento finale di un crescendo di violenza che non si arresta, nella maggior parte dei casi si tratta di morti annunciate. La violenza contro le donne è un problema sociale, i numeri parlano chiaro: considerarla un fatto privato è il miglior modo per non combatterla.

Una donna può ora trovare risposte al suo bisogno di protezione, sicurezza e credibilità, e anche aiuti concreti per uscire dalla situazione di violenza nei Centri Antiviolenza.

In ogni città d'Italia si trova almeno un centro antiviolenza, in cui lavorano psicologhe, counsellor, legali. In questi luoghi le donne possono raccontare la loro storia ed essere accompagnate a liberarsi dalla violenza, non solo e non necessariamente avviando azioni legali.

Iniziative di contrasto alla violenza nei confronti delle donne vengono realizzate anche dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità che garantisce ascolto, risposte, informazioni, supporto legale e sostegno psicologico alle dome vittime di violenza e protagoniste di un quotidiano segnato dall'angoscia e dalla paura.

Dal 2006 il Dipartimento per le Pari Opportunità ha sviluppato, mediante l'attivazione del numero di pubblica utilità 1522, un'ampia azione di sistema per l'emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne.

Nato e pensato come servizio pubblico nell'intento esclusivo di fornire ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza, ha nel 2009, con l'entrata in vigore della L.38/2009 in tema di atti persecutori, iniziato un'azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking.

Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale. Lo stile relazionale e comunicativo intrattenuto con le vittime che si rivolgono al numero 1522 rientra sempre in un quadro di accoglienza partecipata e competente.

Aderire alla campagna di sensibilizzazione "fiocco bianco" vuol dire impegnarsi a non commettere mai, a non tollerare né a rimanere in silenzio rispetto alla violenza contro le donne. Tutti noi possiamo indossare il fiocco bianco e regalarlo ai nostri amici e parlarne con loro.

I dipendenti del Comune di Sorso aderiranno all'iniziativa portando indosso il fiocco bianco come impegno personale contro la violenza sulle donne.

Giornata_Inter._contro_violenza_donne

Normativa:

Legge Regionale 7 agosto 2007, n. 8

Link correlati:
Arianna - Attivazione rete nazionale antiviolenza

Associazione Donne al traguardo
via Monsignor Piovella, 26 - 09100 Cagliari
tel. 070 2080137 - 333 7001356

Associazione Aurora Progetto antiviolenza per Donne e Minori di Sassari
via dei Mille, 61 - 07100 Sassari
tel. 079 210311
fax 079 279508
 

Ondarosa Sportello Antiviolenza di Nuoro
via A. Soddu, 11 - 08100 Nuoro
tel. 0784 38883
fax 0784 37199
e-mail

Progetto Donna Ceteris di Cagliari
via Cimarosa, 7 - 09128 Cagliari
tel. 070 492400
fax 070 4521912
e-mail

Centro d'ascolto di Cagliari
via Sonnino, 208 - 09100 Cagliari
tel. 070 652525
fax 070 652646

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento:
19 giugno 2013 , 11:51

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