Santuario nuragico di Serra Niedda

Il sito archeologico è stato rinvenuto nel 1985, del tutto casualmente, durante i lavori di spietramento per l’impianto di una vigna. Le indagini, proseguite sino al 1988, hanno permesso di individuare il nucleo principale del santuario, composto dal pozzo sacro, da una rotonda che caratterizza una parte del grande edificio in opera isodoma e due costruzioni a forma cilindrica, interpretabili come altare.

Data:
12 aprile 2016

Visualizzazioni:
7629

Il sito archeologico è stato rinvenuto nel 1985, del tutto casualmente, durante i lavori di spietramento per l’impianto di una vigna. Le indagini, proseguite sino al 1988, hanno permesso di individuare il nucleo principale del santuario, composto dal pozzo sacro, da una rotonda che caratterizza una parte del grande edificio in opera isodoma e due costruzioni a forma cilindrica, interpretabili come altare.

Descrizione

I dati raccolti permettono di ipotizzare che l’evoluzione dell’architettura del santuario dell’acqua copra un arco temporale che va dal XII al VIII sec. a.C., dai tempi del Bronzo Recenti Finale sino all’Età del Ferro. Gli scavi si estendono per una superficie complessiva di 350 mq. Il pozzo occupa la zona sud orientale del santuario: è costituito dalla camera del pozzo, a base circolare e da una scalinata di 14 gradini. Il tempio isodomo è una struttura di grandi dimensioni (una lunghezza totale di circa 15 metri) originariamente costituita da una camera circolare di 6 metri di diametro e da un corridoio trapezoidale. All'estremità si trova una cisterna a canna cilindrica. 

Modalità di accesso

Accesso libero

Dove

Il sito di Serra Niedda si trova in un vasto pianoro coltivato a vigneti ed ulivi, a breve distanza dalla S.S. 200, si raggiunge dal centro abitato, percorrendo la strada secondaria da via Siglienti in direzione "Lu Parunaggiu" e si affaccia sul golfo dell'Asinara.

Bibliografia

Fonte: “Il Santuario Nuragico di Serra Niedda a Sorso (SS)” pubblicazione, curata dalla dott.ssa Daniela Rovina, realizzata dal Comune di Sorso e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento:
3 settembre 2020 , 15:36

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